25 gen 2018

Er mistero der bjjetto thajathano

Oh, era ora, finalmente si è fatta chiarezza e si è sancito definitivamente che il biglietto sui mezzi di trasporto pubblici lo devono pagare solo coloro che hanno qualcosa da perdere, cioè hanno un reddito ufficiale rintracciabile e perseguibile.
Uno che si è sentito in obbligo di adempiere al proprio dovere, un eroe di certo in altre patrie, uno che si è erto da solo contro li taglia, viene licenziato perché troppo zelante. Ma chi te lo ha fatto fà, ma perché non fai comme tutti l'antri che multano le vecchiette rincoglionite e che nun ponno menà botte quando dopo aver timbrato er bjjetto nun se ricordano mai dove l'hanno infilato, che si sa le donne vanno sempre in giro senza tasche nei loro vestiti e le borsette in genere contengono centinaia de cianfrusajje e bijjetti timbrati, alcuni anche due volte. Va bene, almeno si è ottenuto il risultato di fare un po' di chiarezza e speriamo che la magistratura confermi questa decisione, perché l'eroe, così attaccato al proprio lavoro, quasi fosse il suo amante, di certo ricorrerà in giudizio, perché è giusto che anche i prìncipi dei fori abbiano qualche ritorno dalle loro leggi, anche se in certe zone del bel paese, delle loro leggi non se ne sente proprio il bisogno e senza aspettare testamenti biologici, abbreviazioni legalizzate o viaggi estenuanti in paesi civili esteri, con 300 euri a don ciccio si risolve tutto. 

Mangiate pure tranquilli, ma ricordatevi la dieta

18 gen 2018

Er miracolo thajathano

Da quando siamo passati alla raccolta differenziata, nella mia strada qui a Roma siamo pure passati da 12 cassonetti in cui si gettava di tutto agli attuali 2 per l'umido, 2 per l'indifferenziata, 1 per la carta, 1 per vetro, 1 per plastica, con svuotamento giornaliero solo per l'umido e l'indifferenziata (magari perché vanno nello stesso camion). Praticamente abbiamo quasi dimezzato il numero dei raccoglitori o cassonetti e così realizzato un altro dei tanti miracoli thajathani: quello della sparizione della monnezza diminuendo il numero dei cassonetti e la  frequenza del loro svuotamento. Il miracolo risulterà solo sulla carta, in quanto almeno una volta al giorno passa un furgone con due persone e si ferma a raccogliere e pulire tutto ciò che non era entrato nei cassonetti. Costerà di più così, raccogliere e ripulire o lo fate apposta per manifestare lo stato di continua emergenza pe' poté incrementare e giustificare altre richieste di donazioni obbligatorie?
Oggi non è più come al tempo dei 12 cassonetti quando l'accumulo si creava perché la vecchietta non ce la faceva ad aprire il cassonetto e lasciava le buste nel mucchio in terra, così la bella ragazza che se per caso non funziona l'apertura a pedale si schifava ad aprire con la mano, o la signora che si ferma con la macchina e fa scendere il figlioletto che è troppo piccolo per azionare il congegno e poi il solito recuperante che sotto gli occhi di tutti rovista nel contenitore buttando tutto sul marciapiede, oggi è una cosa studiata dall'alto, si è proprio voluto ridurre uffficalmente la monnezza dimezzando i suoi recipienti di raccolta proprio per dimostrare a tutti che siamo adolescenti diciassettenni.

approfittate pure voi delle grandi conquiste dei lavoratori che i media vi nascondono

11 gen 2018

Come eravamo

Strabiliate di fronte ai progressi di questo immaginifico bobbolo.
E non sono passati neanche 100 anni.
E' chiaro che oggi si è restii a tornare come allora per questo servono gli extracomunitari, nuovo termine per schiavi. Fanno comodo un po' a tutti, ci fanno sentire meno morti di fame, ci aiutano e facendogli un po' di carità ci riconciliano anche con l'altissimo, rimettendoci in lista per un posto nell'aldilà. Mio nonno ce l'aveva un bel carro, robusto come quello e con la cavalla ci portava i suoi prodotti agricoli ai mercati generali, poi quando ritornava col carro vuoto passava sotto casa e qualche volta mi caricava e mi portava da lui a prendere qualcosa da mangiare da portare a mamma. Al suo tempo tutti conoscevano di preciso il proprio ruolo ed i propri impegni civici, relativi alla propria classe sociale ed i mortidifame conoscevano appieno la loro posizione lasciando stravaganze e cose futili ai soli ricchi. Oggi ci si nasconde dietro gli iphone obbligatori per tutti gli adolescenti, le varie droghe ed egoismi che spingono verso un mondo di singlitudine egocentrica, le auto sempre più ingombranti e costose per imitare quelle di chi può e via discorrendo. I bambini, se ce ne sono, nascono tutti dottori, o futuri dirigenti aziendali, grazie anche alle guide che l'immaginifico si sceglie in piena libertà ogni cinque anni. Tutti uguali, tutti promossi, senza spiegare che poi solo i figli di chi conta riusciranno nei loro intenti e tutti gli altri a pulirsi il posteriore coi loro attestati, i loro pezzi di carta inutili emessi dai vari laureifici. E pensare che l'età migliore per apprendere un mestiere erano i quattordici anni, peccato che i coming out non erano permessi ed a diciotto già si inbracciava il fucile e si andava a morire per la patria come controllo demografico accettato, organizzato e riconosciuto da tutti i veri caporioni. Cari giovani, oggi a diciotto anni, invece, ve ne state tranquilli e sbracati sul divano di mamma a giocare col gingilletto frecandovene del vostro futuro e dell'esortazione dei vari pontefici a responsabilizzarvi, a crescere, ad andare a votare e peccato che non avendo mai espresso un apprezzamento sul MIO partito degli under 70.000 anche questa volta non potrò scendere in campo, un vero peccato de' 'sti tempi de bottoni nucleari, perché NOI qui in convento da sempre ce l'avemo più grande e più grosso di tutti, er bottone e volentieri potevamo condividerlo.


Per i più volenterosi si ricorda di prepararsi e partecipare numerosi all'avvenimento annuale

7 gen 2018

Ricominciamo 2018

Piano piano, pacatamente, come piace a noi, anche quest'anno abbiamo ripiegato il nostro alberello, incartato le palle e i 5 pupazzetti del presepe ed abbiamo riposto il tutto in cantina per ripresentarlo il prossimo anno, sperando sempre di esserci e sì, perchè anche noi qui in convento, pur supportati da quella tenue fiammella  spirituale che ci prospetta qualcosa di migliore, siamo terribilmente attaccati a questo nostro tristo sacco.
Voglio ringraziare tutti voi vecchi e nuovi passanti che avete lasciato un augurio di speranza sotto il mio alberello e spero di ritrovarceli il prossimo anno, anche se, specie per i più giovani sarei felice di sapervi volati via dal web perché impegnati in cose più importanti per la vostra vita od addirittura alle prese con la frustrazione del menage di coppia e diventare genitori.
Duro è il mestiere di genitori, la vita di coppia, duri i sacrifici per chi vive di lavoro, ma è una sfida che abbiamo ereditato geneticamente a dispetto delle varie mode egoisticamente imposte dai media.
Auguro a tutti salute, benessere e serenità interiore:
pronti a ricominciare allora? 
Via, si riparte anche virtualmente.