5 feb 2015

L'eruditore mediatico

Recentemente abbiamo avuto il cedimento della rampa di un viadotto, giù in terra di Sicilia, fortunatamente senza vittime, non vi dico lo sdegno manifestato dai vari giullari di corte come cassa di risonanza al rottamatore, quello che le cose son cambiate, fuori i responsabili, arivolemo indietro li sordi nostri.
Insomma un sacco de cagnara pe' erudì er nostro amato bobbolo, un tizio in particolare ha sparato una filippica ed ha elencato tutti li ponti, le strade, le opere che ancora stanno in piedi dopo 2000 e più anni e che ancora svolgono la loro utile funzione per cui furono costruite. Ecco proprio a questo tizio vorrei dire che si fa presto a menzionare le opere che ancora stanno in piedi, che razza di esempio fai, di certo saranno molte di più quelle crollate e quelle mai finite, perché la natura degli esseri umani non è cambiata e non appena una civiltà inizia a decadere ed i controllori son parenti dei controllati la regola dell'arte diventa un caro ricordo soppiantato dagli appalti al maggior ribasso e dai subappalti a ditte inconsistenti.
Pensate voi la sofferenza di tutti quei cittadini romani onesti pagatori di tasse nel veder la decadenza della loro civiltà a causa dello sfacelo morale ed il rammollimento dei costumi dei loro caporioni che invece del merito premiavano gli amici e proprio tra questi c'erano i tanti appaltatori di lavori pubblici. Rammollimento o decadimento dei costumi, questa era la parola magica che avevano propalato al bobbolo e che questi tramandò di padre in figlio scrivendolo nei libri di storia. Ma in realtà si era trattato di un concentramento eccessivo di riccheza in mano alla classe dirigente del tempo che a mala pena rappresentava un 8% della popolazione con il restante 92% a tirare i carri ed a morir di fame e tutta questa ricchezza aveva rinfrocito a tal punto quei caporioni, che, in mancanza delle trasmissioni televisive, non facevano altro che rincularsi tra di loro, lasciando che le loro donne fossero ingravidate da tutti gli extracomunitari, con grave nocumento per la purezza della razza. Addirittura i giovani caporioni che nascevano, oltre che al rinculo, al primo schiaffo che ricevevano, porgevano l'altra guancia mentre gli spettacoli al colosseo andavano deserti.
Nel 450 dopo Cristo, ormai alla fine di tutto il sogno romano, si privilegiavano addirittura i motti, piuttosto che i chiari titoli, Sellonius Ciompi, un cristone che stazzava due metri e che afflitto da turbe psichiche spendeva tutto in cure e trattamenti per rimediare alle sue carenze affettive, veniva assegnato d'ufficio alla seconda parte del motto "homo longus raro sapiens, sed si sapiens, sapientissimus" in quanto essendo lui amico degli amici gli spettava di diritto.
Non potete nemmeno immaginare le opere sballate costruite dal Sellonius, l'elenco purtroppo andò smarrito in uno degli incendi di Roma provocati dai tanti migranti che giungevano sempre più incazzati dai posti più sperduti del mondo allora conosciuto, l'unico vantaggio che ne ebbero i pagatori di tasse fu che rallentarono di qualche giorno l'arrivo di un certo Attilo, per via dei tanti ponti che crollavano sotto gli zoccoli del suo cavallo.  

non tutto ciò che appare a volte è vero

7 commenti:

Giulio GMDB© ha detto...

Come al solito la storia si ripete...

Anonimo ha detto...

Fra...eccheccaz!

marcell_o ha detto...

ti sento un filino... come dire? scoglionato? disilluso?
un solo appunto:
come ben saprai ognuno di noi ha la pubblicità in base alle pagine viste, immagina che razza di pubblicità mi ritrovo dopo che seguo i tuoi link?

Sara ha detto...

Si, mi pare che degli archivi degli Antichi Romani sia rimasto ben poco, ma abbiamo i nostri da consultare!

Ale ha detto...


Ero passata per un saluto... cerco di non commentare, altrimenti mi viene mal di stomaco!

@enio ha detto...

bisognerebbe ficcarli prima dentro, farsi restituire il maltolto per la realizzazione delle opere crollate,sequestro dei beni e mai più partecipare ad un appalto per i prossimi 50anni.

pasqualedimario ha detto...

la historia è maestra de vita e chi più ne sa, più ne metta.
tant'è ch'er presidente che non se sa un .azz ma cià la faccia com'er .ul sta sempre lì a rifà come benito.
ma è de n'antra stoffa.
a frà, rimani sempre er più puntuale e circonciso !