14 lug 2007

Lo scalone

 Continuano a chiacchierare senza risvolti od accenni concreti. Hanno preso il vizio del predicatore che promette tutto a tutti e così piano piano ti ha ridotto i lavoratori allo stesso livello dei barboni, togliendogli le mutue ed assegnando la gestione della spesa sanitaria ai politici. Facendo andare nella spesa previdenziale anche quella assistenziale e così parlano di pensioni anche quando si tratta di puri assegni di assistenza elargiti con i soldi dei lavoratori a coloro che nella loro vita non hanno mai avuto la fortuna di poter lavorare e versare contributi (quali i figli dei commercianti, dei benestanti, le mignotte e chi può dire di non aver mai lavorato fino ai 57 o 60 anni che siano stabiliti).  Ma se nel 95 avessero cominciato a stabilire (non a pensare) che la pensione di reversibilità lo stato italiano la paga solo nella percentuale dell’1 per cento per ogni anno che la coppia ha vissuto assieme forse oggi ci sarebbero i soldi per affrontare lo scalone e meno paracule vedove di tanti vecchietti a riscuotere pensioni per altri 50 anni alla faccia del lavoratore usurato. E’ nobile per uno stato pagare pensioni di reversibilità, ma dovrebbe disincentivare la caccia al vecchietto munito di lauta pensione

1 commento:

keade ha detto...

be, dipende, se prendi una vedova di 30 che ha 2 o 3 figli da mantenere, la pensione di reversibilità e comoda. Oltre al lavoro che si ha per andare avanti. Se poi metti in conto che all'atto di pensionamento una donna deve scegliere l'una o l'altra pensione, ci rendiamo conto che forse le cose sono diverse da come le dici tu.